NUOVO ASSEGNO UNICO FIGLI 2021 – PUBBLICATA IN GAZZETTA UFFICIALE LA LEGGE DELEGA

A cura del Dott. Recchia Luca

Premessa

Con il Consiglio dei Ministri dell’11.06.2020 è stato approvato il c.d. “family act”; tra le novità più rilevanti e di ormai prossima attuazione va annoverato l’assegno unico per i figli, sostegno “universale” di importo progressivo calcolato sulla base del modello ISEE.

In data 06.04.2021 è stata pubblicata la legge delega, approvata dal Senato della Repubblica il giorno 30.03.2021. Essa rappresenta solamente il primo passo formale per l’avvio dell’assegno universale. L’operatività della misura sarà definita con l’emanazione di appositi decreti legislativi da parte del Governo, da sottoporre poi all’approvazione del Parlamento.

L’obiettivo è di completare l’iter entro la data del 01.07.2021, data entro la quale far partire il nuovo bonus unico ed universale per le famiglie con figli.

Come funziona l’assegno unico

La legge delega approvata in Parlamento definisce solamente dei criteri che dovranno guidare l’adozione dei decreti attuativi sull’assegno unico. Saranno questi che stabiliranno il quando e soprattutto il come accedere al nuovo strumento di sostegno.

Il Governo dovrà fare i conti con la necessità di reperire risorse utili volte a garantire un importo pari a Euro 250 a figlio e dovrà evitare, altresì, che il riordino delle misure a sostegno della genitorialità risulti penalizzante.

L’assegno unico punta a divenire uno strumento onnicomprensivo per sostenere le famiglie con figli, in sostituzione delle misure vigenti oggigiorno come per es. il bonus bebè, gli assegni per il nucleo familiare, le detrazioni per figli a carico.

In luogo del bonus mamma domani, dal 7° mese di gravidanza e sino ai 21 anni di età, le famiglie con figli avranno diritto ad un assegno economico mensile di importo calcolato in funzione del valore ISEE.

Con riferimento all’importo, la cifra corretta dell’assegno mensile non è ancora nota, ma si parla di somme che variano da Euro 80 a Euro 250 mensili, da calcolare in funzione dell’età del figlio e del valore dell’ISEE relativo il nucleo familiare. Il nodo è rappresentato, come sopra già evidenziato, dalle risorse necessarie.

Come si è detto l’avvio dell’assegno unico familiare  porterà all’abolizione di alcune misure/bonus per le famiglie a oggi note (dalla loro abolizione infatti si reperiranno risorse ingenti), quali:

  • Assegni familiari;
  • Assegni per il nucleo familiare;
  • bonus mamme domani;
  • bonus bebè;
  • detrazioni figli a carico.

La vera sfida dei decreti attuativi è quella di evitare di danneggiare economicamente quei contribuenti che oggigiorno ne beneficiano.

Elementi fondanti dell’assegno unico

L’assegno mensile verrà riconosciuto nei confronti delle famiglie aventi ciascun figlio a carico, dal 7° mese di gravidanza e sino all’età di 21 anni. L’importo dell’assegno è maggiorato per i figli successivi al secondo.

In merito al pagamento dell’assegno unico, è prevista, su richiesta del figlio maggiorenne, la possibilità di erogazione direttamente al figlio stesso, al fine di favorirne l’autonomia.

Ne caso di figli con disabilità è previsto che l’importo dell’assegno sia maggiorato in un range variabile dal 30% al 50%; l’importo della maggiorazione verrebbe calcolato in base alla gravità della disabilità.

In quest’ultimo caso, l’assegno verrebbe riconosciuto anche dopo il compimento dei 21 anni di età nel caso in cui il figlio permanesse nel nucleo familiare.

Requisiti di accesso

L’assegno unico 2021 è riconosciuto nei confronti dei seguenti soggetti che cumulativamente devono rispettare i seguenti requisiti:

  • cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
  • soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residenti e domiciliati in con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;
  • residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.

Come evidenziato, l’assegno unico è “universale”, di conseguenza questo spetterà anche nei confronti dei soggetti titolari di partita iva.

 Assegno unico per i figli e modello ISEE

Il disegno di legge delega approvato in Senato il 30.03.2021 non fissa gli importi dell’assegno unico, ma detta esclusivamente dei criteri che costituiranno dei capisaldi per la messa a punto dei provvedimenti attuativi.

L’importo dell’assegno unico dovrà essere strutturato e dovrà soggiacere ai seguenti parametri:

  • avremo un assegno universale di importo minimo, riconosciuto a tutte le famiglie con figli fino a 18 anni (elevabile fino a 21 anni);
  • avremo una maggiorazione variabile determinata per scaglioni in funzione del valore del modello ISEE;
  • nel caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato nella misura del 20%;
  • è riconosciuto a decorrere dal 7° mese di gravidanza;
  • l’importo dell’assegno tiene conto dell’età dei figli a carico;
  • l’assegno universale, come visto, è incrementato per ciascun figlia o figlio con disabilità, ai sensi dell’art. 3 Legge n. 104/1992;
  • è riconosciuta infine una integrazione compensativa dell’importo dell’assegno volta a garantire che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore al trattamento complessivo in godimento al nucleo familiare;
  • l’assegno unico sarà inoltre ripartito in pari misura tra i genitori. In caso di separazione, annullamento, cessazione o scioglimento del matrimonio, sarà riconosciuto al genitore affidatario o ad ambedue in caso di affidamento congiunto;
  • il testo del disegno di legge stabilisce che la misura è rivolta anche ai soggetti percettori del c.d. reddito di cittadinanza. Chiaramente, nella determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza verrà tenuto in considerazione anche l’importo dell’assegno unico riconosciuto ai componenti di minore età presenti nel nucleo familiare.

Detrazioni figli a carico e assegno unico – alcuni spunti

Come si è detto, l’avvio dell’assegno universale per le famiglie porterà al riordino delle misure a sostegno della genitorialità attualmente in vigore. L’assegno unico per i figli dovrà quindi “assorbire” per esempio la detrazione per figli a carico. Come detto, il motivo risiede nella necessità di reperire risorse per l’avvio della misura dal 01.07.2021.

Nel rapporto tra detrazioni fiscali ed assegno unico per i figli a carico, non dobbiamo dimenticare che la discussione è concentrata sui diversi limiti di età ai fini del riconoscimento: le detrazioni per figli a carico spettano a prescindere dall’età, mentre l’assegno universale spetta fino a 21 anni.

Non c’è un limite di età per il riconoscimento delle detrazioni per i figli a carico: il parametro anagrafico incide solo ai fini della determinazione dell’importo spettante. Un’ulteriore specifica in tal senso riguarda il limite di reddito per essere considerato fiscalmente a carico, che si riduce al superamento dell’eta di 24 anni.

Ricordiamo che si considerano fiscalmente a carico i figli con redditi fino a Euro 4.000, se di età inferiore ai 24 anni. Il limite di reddito si riduce a Euro 2.840,51 una volta superato il limite anagrafico di 24 anni.

Diverso è il discorso per quel che riguarda l’assegno unico. Lo strumento di assistenza alle famiglie in oggetto spetta sino al compimento dei 21 anni di età da parte del figlio, a prescindere dal fatto che questi sia o meno titolare di un proprio reddito. Non ci sono limiti anagrafici esclusivamente per i figli con disabilità grave.

Appare evidente quindi che l’introduzione dell’assegno universale e la parallela abolizione delle detrazioni fiscali per i figli a carico rischia di creare un “vuoto” tra le misure attualmente riconosciute alle famiglie. Sebbene la legge delega parli di superamento graduale, la problematica fa discutere e preoccupa.

Spetterà al Governo dettare ora le regole specifiche per il passaggio all’assegno unico, tramite  decreti attuativi che dovranno disciplinare regole, beneficiari ed importi della misura in avvio (salvo intoppi) dal prossimo 01.07.2021.

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